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Bilancio familiare di coppia: effetti e conseguenze

Una corretta gestione finanziaria è importante per il rapporto di coppia? Qual è la mentalità giusta per gestire i propri soldi? In questo articolo vi racconteremo come la nostra coppia ha affrontato le conseguenze del bilancio familiare di coppia.
Bilancio familiare di coppia: effetti e conseguenze

Io e Roberta stiamo utilizzando il bilancio familiare di coppia da un anno e mezzo e non abbiamo dubbi sugli effetti positivi che il suo utilizzo ha introdotto nella nostra vita. L’obiettivo di questo articolo non sarà quello di smentire tutto quello che ho scritto fino ad ora. Voglio piuttosto riportarvi alcune riflessioni basate sulle seguenti domande:

L’utilizzo del bilancio familiare non è tutto rosa e fiori. Sono necessarie determinazione, impegno costante e pazienza. Quando si parla di coppia non è nemmeno da escludere una certa dose di discussioni!

Vediamo assieme come questo nostro importante percorso ha influito sulla nostra vita di coppia.

I soldi non fanno la felicità ma…

Sappiamo bene che i problemi finanziari sono una delle maggiori cause di separazione delle coppie. Debiti, scarsa abilità nella gestione finanziaria e mancanza di auto-controllo sono solo alcuni degli esempi negativi che possiamo elencare.

La finanza familiare è un argomento critico. Non considerarla può potenzialmente portarci a situazioni dannose per la coppia. Al contrario, dominare la finanza familiare non può che condurre ad uno stato di rilassamento con conseguenti effetti positivi per la vita di coppia.

Sono fermamente convinto che il raggiungimento della serenità nella gestione finanziaria di coppia sia uno dei punti fondamentali di una relazione solida.

Premessa: non mi ritengo una persona materialista. Non misuro le altre persone basandomi sul modello di auto che guidano o sulla superficie della loro casa. Inoltre, ho abbandonato da tempo la malsana mentalità di acquistare per trasmettere agli occhi degli sconosciuti una precisa indicazione riguardo il mio benessere economico.

La mia idea di relazione di coppia segue la stessa linea di pensiero. Credo che un rapporto non possa essere basato sulle entrate mensili di lui o lei. Scegliere una persona perché possiede un’ottima posizione lavorativa ed uno stipendio alto è potenzialmente la via giusta per una vita miserabile.

Resta comunque vero che un rapporto sereno si nutre anche di denaro. Naturalmente questo non basta perché è inoltre necessaria un’adeguata abilità nel saper gestire entrate ed uscite. Questa capacità ci permette di controllare la nostra situazione finanziaria per poter costruire la vita che vorremmo avere.

Al contrario, subiremo una situazione in cui saranno i soldi a decidere per noi. Ci sentiremo stressati, avremo la sensazione di sopravvivere unicamente per pagare tasse/bollette e naturalmente la relazione di coppia ne risentirà.

Che cos’è la serenità finanziaria familiare?

Non credo esistano definizioni universali per spiegare che cosa sia la serenità finanziaria familiare. A mio parere una buona definizione potrebbe essere questa: la serenità finanziaria familiare è la situazione in cui le nostre spese (rata del mutuo, affitto, assicurazione, retta scolastica, mensa, auto, etc) non rappresentano più motivo di conflitti all’interno della coppia.

Una vita nella quale i partner sono complici nella costruzione del loro futuro e del futuro dei loro figli. Una vita nella quale i soldi vengono utilizzati in funzione degli obiettivi familiari a breve e lungo termine.

L’elenco delle uscite di una famiglia qualsiasi è infinito. Rata del mutuo, affitto, assicurazione, spesa al supermercato, un hobby personale, una vacanza, etc. Possiamo concederci queste uscite grazie ai soldi che possediamo. Di conseguenza, una loro corretta gestione, permette a noi stessi e alla coppia di vivere la vita che desideriamo vivere.

Da solo il bilancio familiare non basta

Non mi stancherò mai di dire che il bilancio familiare di coppia è lo strumento giusto per indirizzare la nostra vita nella direzione desiderata.

Vorrei comunque fare una precisazione: il bilancio familiare non è altro che uno strumento. Esistono numerosi software/applicazioni che permettono di creare e gestire un bilancio ma la vera svolta avviene solo dopo aver capito che da solo lo strumento non basta.

Con un po’ di impegno, imparare ad utilizzare un’applicazione che ci permette di gestire il bilancio familiare di coppia è semplice. La fase più lunga e complessa è riuscire a cambiare mentalità e atteggiamento nei confronti dei soldi.

Imparare a risparmiare. Semplice no?

Indipendentemente dalla famiglia in cui siamo cresciuti, cambiare atteggiamento nei confronti della gestione finanziaria è un processo lungo e complesso.

Ma perché è necessario un cambio di mentalità? Come già detto qualche paragrafo fa, il nostro obiettivo principale è prendere il controllo dei nostri soldi.

Qualcuno penserà che riuscire a guadagnare di più sia l’unica mossa vincente. La mia considerazione è semplice: senza la mentalità giusta anche chi ha uno stipendio altissimo potrebbe riuscire a non arrivare a fine mese. Quindi lasciamo da parte il discorso sul guadagnare di più perché il primo passo è imparare a risparmiare.

Ma al giorno d’oggi è semplice risparmiare? Per rispondere a questa domanda è necessario chiarire che risparmiare per prendere il controllo dei nostri soldi non significa solamente mettere da parte i pochi spiccioli che ci ritroviamo in tasca a fine giornata.

Risparmiare con l’obiettivo di costruire la vita che vogliamo avere significa sapere esattamente dove stanno andando i nostri soldi per capire come/cosa/perché/quando/dove tagliare le spese in eccesso.

Ed è solo nel momento in cui realizzeremo dettagliatamente quanto spendiamo che potremo comprendere che cosa frena il nostro cambio di mentalità e vita.

La società non ci aiuta

Viviamo in una società che ci bombarda di pubblicità costantemente. Una società in cui le aziende ci fanno credere di poter acquistare qualsiasi cosa indipendentemente dal saldo del nostro conto corrente. Aggiungiamoci poi il problema probabilmente più grave: facciamo spesso scelte pensando alle reazioni che scateneranno negli amici e parenti oppure perché ci è stato insegnato che è così che si fa.

Preferiamo comprare una macchina nuova perché è quello che va fatto. Non acquistiamo più pensando al costo totale dell’auto ma piuttosto pensiamo alla rata mensile. Non ci preoccupiamo se le rate ci accompagneranno per molti anni e finiremo col pagare decisamente più del valore dell’auto. Poco importa se finiremo di pagare le rate quando la macchina varrà la metà della metà di quanto l’abbiamo pagata.

Decidiamo di comprare anche se non possiamo permetterci di acquistare e le società fanno di tutto per aiutarci nell’acquisto: carte di credito, finanziamenti a tasso zero, compra oggi e comincia a pagare tra 6 mesi, etc. Questi sono solo alcuni degli strumenti messi a nostra disposizione per darci la possibilità di acquistare senza potercelo permettere.

La nostra cultura ci insegna che le cose devono essere fatte in un certo modo altrimenti c’è qualcosa che non va in noi. È proprio questa la mentalità da sradicare nel nostro modo di gestire i soldi. Indebitarci per inseguire il modello di vita che ci è stato inculcato non fa altro che portarci ad un accumulo di debiti. E questi ci porteranno inevitabilmente verso una vita in cui sopravvivremo a fatica perché tutti i nostri soldi vengono risucchiati dalle rate del mutuo, auto, seconda auto, elettrodomestici, mobili, palestra, etc.

Come NON abbiamo imparato a risparmiare?

Nelle prossime sezioni racconterò la nostra esperienza. Vi spiegherò come siamo riusciti a spendere tutto sfiorando la rovina e di come sia stato obbligatorio un cambio di mentalità per inseguire la serenità finanziaria familiare. Il tutto condito con le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare passo dopo passo nel processo di introduzione del bilancio familiare.

Andrea: quando l’esperienza non insegna

Più o meno fino ai 14 anni sono cresciuto in una famiglia benestante senza particolari problemi economici. Ero abituato a sciare tutti i weekend dell’inverno, al tennis in estate e a lunghe vacanze.

Con l’arrivo dell’adolescenza è cambiato tutto. Un mutuo ed una crisi settoriale per il lavoro di mio padre hanno cambiato drasticamente la nostra situazione economica. Mi sono dovuto adattare ed ho cominciato a lavorare duranti i periodi di vacanza per potermi permettere qualche sfizio durante l’anno scolastico.

Dalla mia adolescenza in poi non ho più potuto comprare tutto quello che mi passava per la testa. Non mi sono mai concesso il tanto desiderato amplificatore Markbass e non ho potuto comprare uno skateboard o snowboard. Non rientravano nella lista della priorità. Posso affermare con estrema sicurezza che ho sempre saputo rinunciare a spese non necessarie perché ero consapevole che di lì a poco avrei pagato il prezzo delle mie decisioni.

Come leggerete tra qualche paragrafo, nonostante il mio passato economico non sia stato dei più rosei sono arrivato ai 30 anni senza saper risparmiare.

Roberta: passionale nella vita e passionale nello shopping!

Il passato di Roberta è differente rispetto al mio. È cresciuta in una famiglia di 5 persone che vivevano grazie ad un solo stipendio. Si è resa autonoma a 18 anni puntando alla stabilità dello stipendio fisso che, nella maggior parte dei casi, le ha permesso di acquistare tutto quello che desiderava. A 25 anni ha perfino deciso di comprare casa assieme al suo ex-compagno ma le loro strade si sono divise a distanza di qualche anno.

La sua vita era praticamente già ben indirizzata. La decisione di abbandonare la casa di proprietà per ritornare a vivere in affitto è stato un passo indietro.

Tanto di cappello per la sua coraggiosa decisione!

Nonostante il tallone d’Achille dello shopping, Roberta è sempre riuscita a risparmiare parte del suo stipendio. Più avanti scoprirete che a causa delle nostre scelte errate i suoi risparmi sono stati sperperati.

L’accoppiata Andrea & Roberta: un disastro

Dopo aver letto le ultime due sezioni del post non sarà sicuramente difficile immaginare come la nostra coppia sia riuscita a gestire entrate ed uscite. Nonostante pagassimo un affitto decisamente basso rispetto alla media di Milano e nonostante il doppio stipendio siamo sempre riusciti a spendere più di quanto riuscissimo a far entrare.

Io, che guadagnavo meno rispetto a Roberta, non riuscivo a stare al passo con gli acquisti di coppia. Vi riporto un esempio: poco tempo dopo aver ricevuto la carta di credito ero già stato risucchiato nel suo circolo vizioso. A dirla tutta avevo anche una seconda “carta di credito” perché Roberta anticipava la mia parte di acquisti di coppia e ogni mese le restituivo il mio debito nei suoi confronti.

Sfortunatamente (o fortunatamente) dopo il licenziamento di Roberta abbiamo continuato con il nostro disastro finanziario fino a quando ci siamo resi conto che stavamo per toccare il fondo. La nostra gestione economica di lì a poco ci avrebbe portato alla rovina ed è stato in quel periodo che è entrato in azione il bilancio familiare di coppia.

Come al solito aspettiamo il disastro per reagire e noi non siamo stati da meno. In fretta e furia i nostri soldi sono finiti nel conto comune e abbiamo iniziato ad utilizzare il budget.

Sono convinto che il problema di base fosse la mancanza di impegno e voglia nel dedicare un po’ del nostro tempo per capire come risparmiare. Giusto per fare un esempio: sapevamo che il metodo per fare la spesa era tutt’altro che intelligente. Eppure continuavamo così perché non avevamo la voglia di organizzarci diversamente.

Eravamo guidati dalla pigrizia.

Le conseguenze del bilancio familiare nella coppia

Come ho già detto nella prima sezione del post: scaricare e cominciare ad utilizzare l’applicazione del bilancio non risolve magicamente i problemi di gestione finanziaria.

Per me e Roberta è stato un percorso duro come lo è stato per chiunque altro. L’unico nostro vantaggio rispetto a tante altre coppie è stata una discreta facilità nel stilare le quantità di denaro da dedicare alle singole categorie di spesa. Questo è stato possibile perché ho tracciato per anni tutte le nostre spese. Avete letto bene, ho sempre tracciato entrate ed uscite con un software ma non ho mai saputo utilizzare quei dati per modificare le nostre abitudini economiche. Questo è un chiaro esempio di come l’utilizzo di un’applicazione non sia sufficiente per ottenere un cambiamento.

Poco tempo dopo l’introduzione del bilancio familiare di coppia si sono scatenate le prime conseguenze.

Io: abilità nel risparmiare pari a zero. Comunque la mia precisione e meticolosità hanno alimentato il desiderio di riuscire a mettere in piedi il nuovo sistema di gestione finanziaria.

Roberta: abituata all’autonomia finanziaria e piuttosto riluttante nel volersi adattare alla gabbia del bilancio familiare.

L’impatto è stato devastante.

Com’è cambiato il nostro modo di vedere i soldi?

Spiegare la situazione è semplice: immaginate di avere 1000€ disponibili nel conto corrente. Senza il bilancio familiare di coppia quei 1000€ sono tranquillamente utilizzabili per soddisfare qualsiasi desiderio ci passi per la testa. Una cena da 50€ non è sicuramente un problema. Un’uscita per un aperitivo oppure un acquisto su Amazon nemmeno. Il conto corrente è un cumulo di denaro dal quale attingere senza un reale controllo. Potrebbe andare sempre bene oppure potrebbe andare male. Chi lo sa.

Con l’introduzione del bilancio familiare nella coppia la situazione cambia drasticamente. Quei 1000€ diventano 500€ per l’affitto, 400€ per la spesa e 100€ per le bollette. 0€ per qualsiasi altra cosa. Sì, 0€!

Il budget trasformò qualsiasi spesa extra in un motivo di discussione. Questo perché il bilancio evidenzia l’impatto di ogni singolo sgarro nella gestione economica familiare. Uno sgarro di due cene al ristorante giapponese (ad esempio 100€) si trasforma in:

Io non ci ho messo troppo tempo per adattarmi al bilancio familiare di coppia. Dopo aver capito dove sprecavo i miei soldi, sono bastati pochi accorgimenti per tagliare le spese inutili. Probabilmente la categoria che mi ha dato più problemi è stata quella dedicata agli aperitivi e bar. Ho ben presto capito che le mie scelte errate non facevano che impattare la vita dell’intera famiglia e quindi è stato facile eliminare quelle spese.

Discorso diverso per Roberta che all’improvviso si è ritrovata ingabbiata nel nuovo obiettivo di vivere cercando di chiudere ogni mese in positivo. Per lei è stato difficoltoso riuscire a cambiare mentalità.

Il disagio

La prima causa del suo disagio era da imputare alle nostre pessime abitudini economiche. Da quando abbiamo deciso che Roberta sarebbe rimasta a casa a crescere la bambina non abbiamo mai adeguato il nostro stile di vita alla modifica delle nostre entrate mensili. Di conseguenza i risparmi di Roberta sono andati via via calando.

Se avessimo deciso di utilizzare il bilancio familiare di coppia qualche anno prima la situazione sarebbe stata totalmente diversa. Avremmo goduto del relax di avere un bel cuscinetto che ci avrebbe permesso di affrontare con più serenità scelte impegnative come un eventuale cambio di lavoro o un licenziamento.

Abbiamo pagato duramente la scelta di non adeguare il nostro stile di vita al calo delle entrate mensili. Purtroppo siamo riusciti a cambiare solo nel momento in cui la nostra rovina era vicina. È stato un periodo complesso che ci ha messi a dura prova. Solo dopo averlo superato posso dire che capisco le difficoltà affrontate da Roberta.

Nel giro di qualche tempo passò dal lavoro fisso al dover vivere basandosi sul mio stipendio. Non avere più la propria autonomia economica e dover contare sullo stipendio del partner è un cambiamento importante.

Per lei è stata dura e di conseguenza lo è stato per l’intera famiglia.

Il miglioramento

Fortunatamente col tempo il nuovo metodo di gestione basato sul bilancio familiare di coppia ci ha permesso di analizzare i punti deboli delle nostre abitudini economiche. Un passo alla volta siamo riusciti a modificare le spese allineandole alle nostre priorità.

Il problema degli sgarri iniziali è stato risolto con due categorie dedicate a noi. Ogni mese ci regaliamo una paghetta che possiamo utilizzare come desideriamo. Riempire queste due categorie è fondamentale perché ci permette di alleviare lo stress che deriva dall’avere il controllo di qualsiasi euro in entrata o uscita dal nostro conto.

Qual è stata la discussione più frequente?

La discussione più gettonata da Roberta era quella relativa al suo recriminare che io fossi il solo ed unico controllore dei soldi.

La capisco.

Nonostante fosse chiaro che i soldi disponibili venissero distribuiti in categorie relative a spese familiari, se la prendeva con me perché inizialmente non aveva il minimo spazio di manovra e non poteva più decidere come spendere i soldi a nostra disposizione.

Aveva perso la sua autonomia finanziaria. Autonomia che aveva da anni e anni. Il bilancio familiare di coppia era diventato il nemico.

Nel momento in cui la nostra situazione finanziaria migliorò, il suo atteggiamento nei confronti del bilancio divenne più sereno.

Ci rendemmo anche conto che il bilancio familiare aveva eliminato quella gerarchia invisibile che si sarebbe potuta creare perché io ero l’unico partner a generare un’entrata nella famiglia.

Conclusioni

A distanza di un anno e mezzo stiamo ancora utilizzando il bilancio familiare di coppia. Siamo migliorati e non discutiamo più come una volta. Anzi, il nostro appuntamento mensile in cui stabiliamo la divisione dei nostri soldi e i nostri obiettivi futuri è diventato un’interessante abitudine in cui decidiamo il percorso verso le nostre mete future.

L’obiettivo della serenità finanziaria familiare non è più distante come un tempo e siamo nella direzione giusta. L’utilizzo del bilancio unito al cambio di mentalità nel confronti dei soldi sono stati indispensabili. È stato stressante e difficoltoso ma oggi cogliamo i frutti del duro lavoro.

E voi come avete superato gli impatti del bilancio familiare nella coppia? Quali sono i problemi più complessi da affrontare?

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